Microbiota intestinale e Alopecia areata: gli studi scientifici

L’ALOPECIA è un disturbo che può provocare un profondo disagio poiché comporta la perdita di capelli o peli in qualsiasi parte del corpo.

Può essere localizzata o diffusa ed è causata da un’alterazione del normale ciclo di vita del pelo/capello.

Di norma questo ciclo è composto da 3 fasi:

  • Anagen: è la fase di crescita e dura dai 2 ai 6 anni;
  • Catagen: è la fase di transizione che dura circa 3 settimane;
  • Telogen: è la fase di riposo, che dura dai 2 ai 3 mesi ed al termine si ha la normale caduta.

Ogni ciclo interessa circa 50-100 capelli al giorno e a, seguire, ricomincia finché un nuovo capello inizia la sua crescita nel follicolo.

In presenza di alopecia si hanno alterazioni a livello della fase Anagen (interruzione della crescita) o Telogen (numero superiore alla norma di capelli/peli che va in riposo e poi cade).

Che cosa scatena l’alopecia? 

 

Ecco le cause più comuni:

  • Alopecia androgenetica

Si tratta di una malattia ereditaria legata agli androgeni, che sono gli ormoni sessuali di natura steroidea, detti anche ormoni sessuali maschili.

In questa tipologia di alopecia si riscontrano elevati livelli di diidrotestosterone o un aumento di affinità per gli androgeni a livello dei follicoli.

La prevalenza di soggetti colpiti da alopecia androgenetica aumenta con l’età e colpisce oltre il 70% degli uomini e il 50% di tutte le donne di età superiore agli 80 anni.

  • Varie cause esterne

    – Farmaci (chemioterapici, ma anche anticoagulanti, contraccettivi orali, beta-bloccanti),
    – radioterapia,
    – ustioni,
    – stress fisici (gravidanza, interventi chirurgici),
    – carenza di ferro o zinco,
    – distiroidismo,
    – ipervitaminosi A.
  • Malattie concomitanti
     – Infezioni (Tinea capitis, follicolite, acne, siflide),
    – lupus cutaneo cronico,
    – sclerosi sistemica,
    – psoriasi.
  • Tricotillomania (autoprocurata)

Si tratta di un disturbo che comporta lo strapparsi dei peli/capelli in maniera ossessiva ed irrefrenabile.

  • Alopecia areata

È un disturbo infiammatorio del follicolo ad andamento recidivante, che tende cioè a ripresentarsi nel corso della vita, alternando momenti di mancanza dei peli/capelli a momenti di benessere in cui questi ricrescono spontaneamente.

Può presentarsi in egual misura in uomini e donne, in genere fino ai 60 anni, e può essere caratterizzata da una sensazione di prurito che a volte precede la caduta del capello.

L’alopecia aerata viene classificata in base alla distribuzione delle chiazze glabre:

  • Multilocularis o monolocularis, se ci sono zone multiple o un’unica chiazza del cuoio capelluto;
  • Totale, se coinvolge tutto il cuoio capelluto;
  • Universale, se interessa anche ciglia, sopracciglia, ascelle, pube;
  • Ophiasis, se coinvolge delle zone periferiche del cuoio capelluto.

L’Alopecia areata (AA) è una condizione multifattoriale, nella quale gioca un ruolo importante la componente autoimmune, nella quale le cellule del sistema immunitario attaccano il follicolo pilifero. In particolare, l’alopecia areata può essere causata da:

  • altre patologie autoimmuni (la tiroidite, il lupus eritematoso sistemico, la dermatite atopica, la celiachia);
  • la propria genetica;
  • una condizione ambientale (stress, traumi, carenze nutrizionali).

Cosa c’entra il microbiota con l’alopecia areata?

 

È ormai noto che il microbiota è legato all’equilibrio del sistema immunitario.

Una flora batterica sana, durante la vita, collabora attivamente ad uno sviluppo corretto dei nostri sistemi di difesa:

– a livello locale (intestinale);

– a livello sistemico (come ad esempio, asse intestino-cervelloVedi anche: “Il microbiota e il suo ruolo nelle malattie neurodegenerative”; asse intestino-polmoni Vedi anche:”Un microbiota sano aiuta anche i polmoni”).

Evita così reazioni inappropriate (come le allergie e le malattie autoimmuni) e aiuta a mantenere sempre un buon livello di guardia.

Per questo i ricercatori hanno indagato se il microbiota intestinale avesse qualche legame anche con l’alopecia areata.

-> Ci sono effettivamente dei report di pazienti con malattia infiammatoria intestinale ed alopecia aerata resistente ai trattamenti, che dopo il trapianto fecale di microbiota per infezione da Clostridium difficile o diarrea hanno avuto la ricrescita dei capelli.

-> Un gruppo di bambini-adolescenti affetti da alopecia aerata ed i loro fratelli non colpiti sono stati analizzati circa la composizione del microbiota intestinale. I risultati hanno mostrato una differenza di microbiota per numero di specie presenti, sebbene i ricercatori non hanno identificato ancora di quali specie si possa trattare (analisi solo quantitativa).

-> Alcuni ricercatori hanno poi analizzato il microbiota di adulti affetti da alopecia universale e adulti sani.

I gruppi hanno mostrato lo stesso numero di specie presenti, ma il microbiota dei pazienti era più ricco in Holdemania filiformis, Erysipelotrichacea, Lachnospiraceae, Parabacteroides johnsonii, Bacteroides eggerthii, Clostridiales vadin BB60 group and Parabacteroides distasonis.

In particolare è stata notata una correlazione tra la numerosità degli ultimi due ceppi e lo stato di malattia nell’80% dei casi.  Di conseguenza, i ricercatori ipotizzano che tali ceppi potrebbero essere utilizzati come biomarkers.

  • Analogamente, uno studio cinese ha confrontato adulti affetti da alopecia aerata e controlli sani: sebbene non siano state trovate differenze significative nel numero di specie presenti (complessità del microbiota) sono state rilevate differenze nel tipo di ceppi presenti.

Possiamo concludere da questo, che c’è ancora molta strada da fare prima di trarre delle conclusioni, ma il ruolo del microbiota sembra comunque interessante come sempre.

Infatti, per godere di buona salute e proteggersi il più possibile, è importante prendersi cura della propria dieta, dello stile di vita, ma anche del microbiota.

Nei casi in cui un’integrazione risulti necessaria, però, non bastano dei normali “fermenti lattici” a ripristinare il corretto equilibrio.

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Bibliografia:

  • Colucci R, Moretti S. Implication of human bacterial gut microbiota on immune-mediates and autoimmune dermatological diseases and their comorbidities: a narrative review. Dermatol Ther2021;11:363-84
  • Lu J et al. Gut microbiota characterization in Chinese patients with alopecia areata. J Dermatol Sci 2021;102(2):109-115
  • Moreno-Arroes OM et al. Analysis of the gut microbiota in alopecia areata: identification of bacterial biomarkers.J Eur Acad Dermatol Venereol 2020;34(2):400-405
  • Rangu S et al. Understanding the gut microbiota in pediatric patients with alopecia areata and their siblings: a pilot study. JID Innovations 2021;1:100051