Il Microbiota

7 ottimi motivi per prendersi cura del proprio microbiota

 

MICROBIOTA INTESTINALE

Si definsce “MICROBIOTA INTESTINALE” l’insieme di microorganismi commensali (batteri, virus, funghi e protozoi) che colonizzano il tratto finale del tubo digerente.

Quando si parla di “COMMENSALI”, ci si riferisce ad un tipo di simbiosi (“vivere insieme”) non obbligatoria, in cui un organismo approfitta delle sostanze nutritive dell’altro – o anche dei suoi prodotti di scarto – senza causare disturbi. Uno dei due organismi trae vantaggi e l’altro non ne è danneggiato.

Viste le crescenti conoscenze sui ruoli e importanza – ma anche plasticità – del microbiota, la definizione ovviamente deve anch’essa essere intesa come generale. In realtà già è stato proposto che le interazioni tra gli organismi non rappresentino delle categorie fisse, ma siano piuttosto un continuum di situazioni variabili ed in costantea evoluzione, dal parassitismo al mutualismo.

Ad ogni modo, si fa in genere riferimento alla popolazione intestinale perché è la più rappresentata da microbiota, ma non bisogna dimenticare che ci sono evidenze secondo le quali ogni distretto (salvo apparato circolatorio e cervello) avrebbe il suo microbiota, per un totale di circa 38.000 miliardi di batteri.

mutualismo commensalismo parassitismo
Tipo di interazione +/+ +/0 +/-

Si stima che il MICROBIOTA INTESTINALE comprenda circa 1014 microrganismi, appartenenti a centinaia di specie diverse (500-1000).

I più numerosi sono i batteri anaerobi, soprattutto dei Phyla Firmicutes e Bacteroidetes, e la maggior concentrazione di essi si trova nel colon.

IL MICROBIOMA

Quando invece si parla di MICROBIOMA, ci si riferisce al complesso di materiale genetico del microbiota, che integra e implementa il genoma umano.

Viene studiato dalla METAGENOMICA e viene considerato – data la vastità di informazioni ormai essenziali per la nostra vita – come se fosse un nostro “secondo genoma”, capace di dirigere un organo metabolico di enorme potenzialità: il MICROBIOTA appunto.

Il microbiota muta nel tempo

Il microbiota non resta sempre uguale: nel corso della nostra vita può subire dei cambiamenti.

Dal momento del parto, in cui viene acquisito il microbiota materno, subisce via via delle modifiche verso l’età adulta, e la dieta e lo stile di vita sono fattori determinanti per la sua composizione.

Il periodo di cambiamento più significativo sono i primi 2-3 anni, poi il microbiota resta abbastanza stabile.

In: Mitsuoka T. Intestinal flora and human health. Asia Pacific J Clin Nutr (1996) Vol5, No 1: 2-9.

In: Novakovic M et al. Role of gut microbiota in cardiovascular diseases. World J of Cardiol 2020;12(4):110-22;

In condizioni di equilibrio, si parla di EUBIOSI, in contrapposizione alla DISBIOSI ,che denota un cambiamento qualitativo e quantitativo tra le specie microbiche, sbilanciando le normali funzioni.

Perché il Microbiota è tanto importante per il nostro organismo

Le sue funzioni principali sono:

  1. Tutela e protezione della mucosa intestinale.

Mantiene l’integrità della mucosa e quindi regola la permeabilità, limitando l’assorbimento di sostanze nocive e tossine. Collabora anche ad una corretta peristalsi e aiuta la digestione di sostanze altrimenti non utilizzabili, quali la cellulosa.

  1. Sintesi di vitamine (B12, K) e di acidi grassi a catena corta (SCFAs).

  1. Barriera/difesa contro i patogeni.

Infatti, il microbiota:

  • compete direttamente con essi per i nutrienti;

  • produce sostanze batteriostatiche/battericide e interagisce con il sistema immune (il microbiota supporta lo sviluppo del sistema immune intestinale e delle funzioni dell’epitelio intestinale grazie agli SCFAs e, di contro, dipende da esso per il proprio mantenimento ed equilibrio).

  1. Modulazione del livello di infiammazione basale.

Una disbiosi può innescare una “infiammazione cronica di bassa entità” della mucosa, per cui la stessa architettura può modificarsi con conseguenze sulla funzione.

Queste alterazioni si manifestano in vario modo:

  • alterazioni del transito intestinale,
  • modifica dell’assorbimento,
  • diarrea,
  • sindromi dell’intestino irritabile (IBS: irritable bowel syndrome),
  • aumentata permeabilità intestinale (LGS: leaky  gut syndrome),
  • proliferazione batterica incontrollata (SIBO: small intestine bacterial overgrowth).

  1. Regolazione del metabolismo dei nutrienti.

Mantiene il corretto pH, svolge un ruolo attivo nello sviluppo della sindrome metabolica, nel controllo glucidico e dei livelli di colesterolo, nella Steatosi epatica non alcolica.

  1. Interazione con i farmaci a doppio senso (alcuni farmaci modificano il microbioma ma anche il microbioma elabora alcuni farmaci) con conseguente diverso effetto, in base alla costituzione del microbioma stesso (statine, metformina, acetaminofene, irinotecano).

  1. Interazione con il sistema nervoso centrale.

Un campo di studio molto promettente è quello del ruolo del microbiota in:

  • malattie neurodegenerative: Sclerosi Multipla, Parkinson, Alzheimer;

  • alterazione degli stati emozionali e comportamentali: stress, ansia, depressione, autismo, deficit di attenzione, iperattività, comportamento alimentare ed obesità.

Si tratta di una comunicazione bidirezionale, ovvero una mutua influenza intestino-cervello.

Infatti, a livello intestinale vengono prodotti ormoni (CRH), neurotrasmettitori (GABA), metaboliti microbici, SCFAs, acidi biliari secondari e immunomediatori che sono stati associati a vari disturbi organici e della sfera emotiva.

A conferma di ciò, le ricerche hanno mostrato una modificazione di alcune condizioni in seguito all’assunzione di probiotici.

Come assicurarsi che il nostro microbiota rimanga in equilibrio nel corso del tempo?

Ora che abbiamo visto tutte le funzioni importanti che svolge, è chiaro come il suo ruolo per il benessere di tutto l’organismo – e non solo dell’apparato intestinale – sia di primaria importanza.

Per questo, dobbiamo cercare di mantenere il corretto equilibrio della flora batterica.

Le abitudini alimentari, a questo punto, rivestono un ruolo di primo piano.

È innegabile che un organismo con un buon equilibrio “interno” sperimenti uno stato di salute globale migliore.

Una corretta integrazione nei casi in cui vi sia uno “squilibrio” del sistema può essere una soluzione di grande aiuto.

Ma attenzione: a seconda della gravità dell’alterazione, non basta prendere dei fermenti lattici qualsiasi per aiutare l’intestino a lavorare correttamente.

Soprattutto in caso di disbiosi, servono dei probiotici davvero funzionali e i ceppi selezionati devono risultare coerenti con il microbiota naturalmente presente nel nostro corpo.

Solo così si potrà godere di una reale efficacia di tale assunzione integrativa.

Per mantenere l’equilibrio della flora batterica, sono allora raccomandati i suoi naturali componenti:

Probiotici: microrganismi vivi che, somministrati in adeguata concentrazione, conferiscono effetti benefici all’ospite;

–  Prebiotici: polisaccaridi non digeribili che promuovono la produzione e la crescita di batteri intestinali.

Ma dove trovarli nella giusta quantità e in corretto rapporto tra di loro?

Dalla prestigiosa collaborazione di Deltha Pharma con il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, nasce MASUROTA®, una formulazione completa studiata per il mantenimento dell’equilibrio del microbiota intestinale, ottimo anche come valido alleato in condizioni di alterazione della flora batterica.

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REF

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  • Novakovic M et al. Role of gut microbiota in cardiovascular diseases. World J of Cardiol 2020;12(4):110-22;
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